Il 25 ottobre World Pasta Day
Roma, 25 ottobre - Il giorno per rendere onore alla pasta, alimento che, nel suo essere ormai globale, resta uno dei simboli del Made in Italy alimentare. Nel 2010 ne abbiamo mangiato 13 milioni di tonnellate. La nostra pasta piace soprattutto negli Stati Uniti dove crescono del 10% le esportazioni in quantità che fanno registrare un trend positivo nel 2011 anche a livello globale con un aumento del 4%. Il 25 ottobre sarà di nuovo World pasta day. (leggi tutto)
Quest'anno la Giornata Mondiale della Pasta torna a Roma, dove Ipo, l’International pasta organisation, Aidepi, l’Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane, e l'ong Oldways hanno convocato una vera e propria riunione degli "Stati Generali" della pasta. Il World pasta day è un giorno per rendere onore alla pasta, alimento che, nel suo essere ormai globale, resta uno dei simboli del Made in Italy alimentare. Basti pensare che nel 2010 ne abbiamo mangiato 13 milioni di tonnellate. La mattinata di martedì 25 ottobre sarà dedicata al convegno "Pasta, sfida globale. Nuovi mercati e nuovi consumatori per l'alimento che sta conquistando le tavole del mondo" (Roma 9.30 - Tempio di Adriano - Piazza di Pietra). Per l'occasione sono attesi nella capitale oltre 300 delegati tra produttori, economisti, opinion leaders e media di tutto il mondo, per festeggiare un alimento antico e ricco di storia, ormai già presente sulle tavole e nelle consuetudini alimentari di 5 continenti. La nostra pasta piace soprattutto negli Stati Uniti dove crescono del 10% le esportazioni in quantità che fanno registrare un trend positivo nel 2011 anche a livello globale con un aumento del 4%. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della Giornata mondiale della pasta sulla base del primo trimestre del 2011 dalla quale si evidenzia che la pasta italiana e' entrata nelle abitudini alimentari in tutti i continenti con 1,8 miliardi di valore dell'export all'anno anche se i consumatori più appassionati di pasta italiana sono i tedeschi, seguiti nell'ordine dai francesi, dagli inglesi, dagli statunitensi e dai giapponesi. ''In Italia sono consumati oltre 1,5 milioni di tonnellate di pasta, per un controvalore di 2,8 miliardi di euro ma nonostante il successo della pasta in Italia e nel mondo si è però verificato, continua la Coldiretti , un calo dell'1,6 per cento in quantità nei primi sei mesi del 2011. La riduzione quantitativa è stata però accompagnata da una qualificazione degli acquisti con il boom nel 2011 della vendita sul mercato della pasta più artigianale ottenuta con grano al cento per cento italiano, anche nell'ambito del progetto della filiera agricola tutta italiana della Coldiretti, dalla 'pasta dei coltivatori' con grano toscano alla valle del grano con quello siciliano fino alla pasta fatta in Emilia Romagna''. ''L'Italia detiene il primato mondiale nel consumo di pasta che ha raggiunto, sottolinea la Coldiretti, attorno ai 26 chili a persona, tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese. Nel podio dei mangiatori di pasta salgono, precisa la Coldiretti, l'Italia con i 26 chili all'anno a testa, il Venezuela con 13 chili all'anno a testa e la Tunisia con 12 chili all'anno a testa. Ma l'Italia e' leader anche nella produzione con un piatto di pasta su quattro consumato nel mondo che è fatto nel nostro Paese. L'Italia è leader nella produzione con 3,2 milioni di tonnellate superiore a quella degli Stati Uniti (2 milioni di tonnellate), del Brasile (1,3 milione di tonnellate) e della Russia (858 mila tonnellate)''. A preoccupare la Coldiretti è, però, ''l'elevata percentuale di grano straniero utilizzata per la produzione nazionale di pasta all'insaputa del consumatori perché non è ancora obbligatorio indicare in etichetta l'origine''. La Coldiretti stima che ''provenga dall'estero oltre il 40 per cento del grano utilizzato. In altre parole quasi un pacco di pasta 'italiana' su due è fatto con grano straniero''.
bm per informazioni: www.aiol.it
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