Al Bioparco di Rona mostra mercato e degustazione dei prodotti tipici del Parco nazionale del Gran Sasso
Roma 16 dicembre - Fine settimana, sabato 17 e domenica 18 dicembre, al Bioparco con mostra mercato e degustazione dei prodotti tipici del Parco. Nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 dicembre, dalle 10 alle 16.30, la Fondazione bioparco di Roma ospiterà, presso la sala degli Elefanti, una mostra mercato, con degustazione dei prodotti tipici del Parco nazionale del Gran Sasso e monti della Laga. L’iniziativa intende far conoscere ed apprezzare presso l’ampio pubblico di visitatori del Bioparco, il ricco e pregiato patrimonio enogastronomico dell’area protetta. (leggi tutto)
Alla due giorni romana prederanno parte numerosi produttori e consorzi di produzione dell’area protetta, con un paniere di prodotti che comprendono i presidi Slow food della Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, della Mortadella di Campotosto e degli ottimi pecorini prodotti nell’area del Gran Sasso, come il Canestrato di Castel del Monte e il Pecorino di Farindola. Tra gli altri, farà bella mostra di sé la patata “Turchesa”, antico tubero dalla peculiare buccia di colore viola che il Parco ha riscoperto e rilanciato tramite apposito progetto, e non mancheranno i vini, gli oli, i mieli, i legumi: antiche varietà locali di fagioli, ceci, cicerchie, le paste e i pani di grano solina, i formaggi, gli insaccati e i tartufi della Laga e la Dop dello Zafferano dell’Aquila, il migliore del mondo. ll territorio del Parco nazionale del Gran Sasso e monti della Laga è un eccezionale giacimento di prodotti tipici, di antiche varietà colturali altrove scomparse, di razze di bestiame autoctono selezionate nel corso di secoli. L’agricoltura fortemente radicata nella tradizione ha permesso la conservazione di paesaggi agrari di grande valenza ambientale, in cui si coltiva una varietà di specie agronomiche. Ovunque, nel territorio di questo Parco, che si estende per 150 mila ettari nelle regioni Abruzzo, Lazio e Marche, si trovano prodotti d’eccellenza: sono il frutto della storia umana, di gente silenziosa dedita al lavoro e radicata nella propria terra. La loro tipicità, il valore antropologico, l’elevata qualità ed il legame inscindibile con un ambiente incontaminato, costituiscono il valore aggiunto che oggi, opportunamente veicolato e fatto conoscere, può trasformarsi in opportunità economica e sociale.
Massimo Criscuoli Tortora
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