Dal 22 settembre al Macro di Roma 10^ edizione del Festival Internazionale di Fotografia
Roma, 22 settembre – Decima edizione per il Festival Internazionale di Fotografia di Roma, appuntamento della fotografia contemporanea promosso dall’assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali, dal Dipartimento Cultura di Roma Capitale e dalla Camera di Commercio di Roma. Il Festival si svolge per il secondo anno consecutivo negli spazi espositivi del MACRO Testaccio, dal 23 settembre al 23 ottobre, e può ritenersi ormai un appuntamento fisso per la Capitale. Questa decima edizione del Festival è dedicata al tema Motherland, madre terra, e affronta il rapporto tra fotografia e territorio, tra autori e appartenenza a un luogo, tra terra e identità, con un’attenzione particolare all’Italia che quest’anno festeggia i suoi primi 150 anni d’unità. Ogni autore risponde a modo suo: indaga terre di sua appartenenza, vecchie o nuovissime, grandi o piccole, reali o virtuali, con una documentazione assolutamente personale, frutto della propria vita e della necessità di tornare o di allontanarsi. (leggi tutto)
“Motherland” è un tema indagato e diffuso nella fotografia e in questa mostra assume un significato più profondo, in relazione alla creazione di sempre nuove identità in un mondo ormai completamente esplorato e tecnologizzato, dove però ritorna molto forte il bisogno di cercare la propria terra. “Terra e identità. Sono questi i valori di questa edizione del Festival – ha dichiarato l’assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, Dino Gasperini - Motherland, questa madre terra tutta da indagare, illustrare e, perché no, in parte inventare, unendo natura ed artificio, sensibilità e genio, per riconoscere ma anche costruire la bellezza e il suo sentimento. Per imparare a guardare e contemplare l’orizzonte, seguendone i diversi stimoli, tra estetica e proiezione, materia e aspirazione. Per imparare a rileggere il noto, cogliendone aspetti meno noti e studiati. In tutto il mondo, seguendo le rotte sentimentali degli artisti e le loro priorità autoriali, tornando però poi sempre alla “base” di Roma, al centro di uno speciale progetto che, da nove anni, ad ogni edizione, affida ad un fotografo il compito di raccontare la città in maniera assolutamente spontanea e libera”. “Declinare la parola terra nelle sue infinite significazioni – ha detto il Sovraintendente ai Beni Culturali di Roma Capitale, Umberto Broccoli - Ecco l’obiettivo. Anzi madre terra, concetto ancestrale che ogni artista interpreta con una propria chiave. La madre terra sono i fiori, ma anche le lapidi nel cimitero campestre, sono le Spiritual lands di David Spero, terre dello spirito e dell’anima che assumono la forma di una capanna eco-compatibile nel verde di Inghilterra. Sono i piedi nudi nella polvere di un fumatore e lo sguardo perduto di una vecchia dai lineamenti dur. È Central Park a New York o i condomini di Johannesburg è il Mississippi o la vicinissima Napoli”. La mostra vede il contributo delle Banche tesoriere di Roma Capitale: BNL Gruppo BNP Paribas, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena, la produzione di Zétema Progetto Cultura e la direzione artistica di Marco Delogu. Il 23 e il 24 settembre saranno organizzati incontri, lectures & workshop, presentazioni e proiezioni di fotografie per favorire l’incontro di appassionati e curiosi con tutta la comunità fotografica internazionale, nazionale e romana presente a Roma in quei giorni. Gli spazi di MACRO Testaccio ospiteranno diverse mostre che racconteranno il rapporto tra i fotografi e le loro terre d’adozione. Otto personali di artisti italiani emergenti e non: Stefano Graziani (a cura di Francesco Zanot), Alessandro Imbriaco (a cura di Renata Ferri), Lorenzo Maccotta (a cura di Giovanna Calvenzi), Francesco Millefiori (a cura di Stefano Ruffa), Valentina Vannicola (a cura di Benedetta Cestelli Guidi), Rodolfo Fiorenza (a cura di Francesca Bonetti), Francesco Fossa (a cura di Valentina Bonomo), Giorgio de Finis (a cura di Silvia Litardi). Infine, due importanti novità di questa edizione: la proiezione di 15 progetti selezionati tra i partecipanti alla Call for entry 2011, indetta dalla direzione artistica del Festival per promuovere la visibilità di giovani fotografi emergenti provenienti da tutto il mondo; e il concorso Wine Wievs in collaborazione con il Gambero Rosso e Art Tribune: la ricerca di nuove immagini per sviluppare un rapporto sempre più stretto tra il mondo dell’arte e quello del vino. Anche altre sedi espositive partecipano al Festival con diversi progetti, insieme alle più prestigiose Accademie Internazionali, presentando alcuni progetti realizzati appositamente per il festival.
bm Per informazioni: www.fotografiafestival.it e www.macro.roma.museum/
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