Invito del Ministro Frattini alla UE per solidarietà contro la speculazione internazionale
Roma, 10 novembe - “Mai come in questo momento”, in cui la “speculazione internazionale” ha scommesso “contro la solvibilità politica dell’intera Unione Europea”, “si avverte l’esigenza tassativa di più Europa, come l’ha definita il Presidente Napolitano, ossia di compiere quel salto di qualità che richiede il processo di integrazione europea”. Lo ha sottolineato il Ministro Franco Frattini aprendo il convegno “I primi 50 anni del Regno d’Italia” alla Fondazione Alcide De Gasperi, di cui è stato nominato presidente. “Oggi – ha affermato Frattini – paghiamo il costo della ‘non Europa’: siamo costretti a rigorose politiche di austerità perché siamo politicamente fragili, perché una vera e propria governance europea non c’è ancora”. Per il Ministro “se la crisi greca fosse stata affrontata all’inizio con decisione e forte spirito unitario, non ci sarebbe stato il contagio” e se “si continuasse a invocare l’uso della sovranità nazionale contro l'Europa, nessuno stanziamento di fondi europei, per quanto ingente, potrebbe mai riuscire a dissuadere gli speculatori dal continuare con i loro cinici attacchi”. (leggi tutto)
Quindi, “per difendere la credibilità dei singoli Stati membri nelle piazze finanziarie, occorre restituire credibilità all’intero progetto europeo, a partire dal rilancio della costruzione di una vera e propria governance economica”. Secondo Frattini “dobbiamo andare oltre Maastricht, e superare la pretesa illusoria che il rispetto di regole e procedure possa rimpiazzare le scelte strategiche della politica, che l’adempimento meccanico di criteri tecnici e l’automatismo di sanzioni in caso di inadempimento siano in grado di scongiurare ogni crisi, presente e futura. Dobbiamo passare dal governo delle regole al governo delle scelte”. Il Ministro ha ammesso che “viviamo un momento di diffusa disaffezione nei confronti dell’Unione Europea. I cittadini si indignano per il fatto di subire scelte che vedono imposte dall’alto, decise da astrusi comitati di tecnici sapienti, privi di mandato popolare. L’opinione pubblica protesta contro decisioni che percepisce come violazioni di sovranità nazionale o addirittura commissariamenti esterni, lamentando il deficit democratico e l’esclusione dalle dinamiche decisionali”. Eppure, ha rilevato Frattini, “oggi per l’Italia l’azione dell’Europa è un’opportunità di stimolo ed incoraggiamento perché si facciano finalmente quelle riforme che reticenze e veti incrociati ci hanno impedito di fare. Ad iniziare dalla riduzione del debito pubblico e da una riforma strutturale delle pensioni” e più in generale “riforme in senso liberale per dare più competitività all’economia e assicurare concrete prospettive di futuro ai giovani delusi”. Per Frattini “occorre ripartire dal coraggio e dalla lungimiranza dei Padri fondatori” come De Gasperi, secondo cui “la costruzione degli strumenti e dei mezzi tecnici, le soluzioni amministrative sono senza dubbio necessarie ma ci vuole anche una volontà politica superiore”. E “per ridare calore e slancio ideale al progetto, ed evitare che l’Europa degli spread e dei pil finisca per apparire alle giovani generazioni come il Sacro Romano Impero in declino - ha aggiunto il Ministro - è necessario coinvolgere di più i cittadini”. Frattini ha concluso il suo intervento ricordando che “la nostra bandiera, la nostra storia, la nostra identità, la nostra comune civiltà europea hanno un grande passato. E avranno anche un grande futuro se, continuando a ispirarci ai nobili ideali, al coraggio e alla visione di De Gasperi, riusciremo a iniettare più forti “anticorpi europei” nel corpo delle Istituzioni debilitato dalla crisi economica globale, dagli immorali attacchi speculativi, da irrazionali fobie e dalla disaffezione popolare”.
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