Considerazioni del leader della CGIL, Camusso, sul terremoto in Emilia
Roma 30 maggio : Considerazioni del leader della CGIL, Camusso, sul terremoto in Emialia. "Volti di lavoratrici e di lavoratori segnati dal pianto per i loro compagni di lavoro, una babele di lingue e provenienze: sono le immagini che rappresentano drammaticamente il terremoto di domenica 20 maggio e quello di ieri, che ha devastato l’Emilia e in particolare la zona del modenese. Immagini di capannoni che si sono sbriciolati, che sono crollati, di fabbriche e luoghi di lavoro fermati dai danni del sisma, di tante, troppe persone segnate dal lutto. Alle famiglie delle vittime, ai sindaci dei comuni colpiti ed a tutti gli operatori impegnati nei soccorsi vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Colpisce, in particolare, che tra le vittime di ieri ci sia anche chi era entrato nello stabilimento per controllarne l’agibilità. Le zone terremotate avevano provato a ripartire e invece appaiono adesso colpite così duramente da interrogarsi con preoccupazione sul futuro non solo immediato. Ma ora è necessario non arrendersi e fare di tutto per non disperdere i tanti luoghi di lavoro che costituiscono il grande patrimonio produttivo di quel territorio. Nei giorni scorsi si era anche ipotizzato di trasferire i macchinari degli stabilimenti colpiti dal primo terremoto in capannoni vuoti per non fermare e compromettere quelle possibilità di lavoro. Oggi, dopo il sisma di ieri, tutto questo appare lontano. Appare in tutta la sua crudezza quanto sia importante in termini di sicurezza la costruzione e la prevenzione antisismica anche per i luoghi di lavoro, e la necessità di non lasciare sole le popolazioni ed i comuni colpiti, di decidere, insieme alle forme di raccolta e di solidarietà sulle quali ci siamo subito mobilitati, come cominciare a ricostruire. E, va detto con chiarezza, servono risorse per le popolazioni colpite, per la messa in sicurezza delle scuole, per intervenire sui danni subiti dal patrimonio artistico e per la ricostruzione dei luoghi di lavoro, rimettendoli in condizione di ripartire. Bisogna farlo subito, anche nelle ore della paura e dell'emergenza, perché quello che non deve succedere è che passi l'idea che non c'è futuro e non ci sarà lavoro. Quelle immagini del lavoro prima vittima, che hanno tanto colpito, devono tradursi nella scelta di misure concrete per accrescere la sicurezza e far ripartire il lavoro. bm per informazioni www.cgil.it
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