Approvato dal Consiglio dei Ministri il secondo decreto su Roma Capitale
Roma, 22 novembre – Via libera da Palazzo Chigi al secondo decreto legislativo su Roma Capitale, in attuazione della legge sul federalismo fiscale: il Consiglio dei Ministri lo ha approvato nell'ultimo giorno utile per l'esercizio della delega. Il decreto passa ora all'esame delle compenti Commissioni parlamentari e delle Conferenze Stato-Regioni e Stato-Città, per i pareri previsti, quindi tornerà al Consiglio dei Ministri per l'approvazione definitiva. Il secondo decreto determina i poteri e le funzioni che vengono trasferiti dallo Stato a Roma Capitale. Ecco, in sintesi, le funzioni amministrative che passano al Campidoglio: (leggi tutto)
concorso alla valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali, in accordo con i dicasteri competenti. Le nuove funzioni comprendono: promozione e sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale, incluse importanti attività in concorso con lo Stato (valorizzazione dei beni culturali di proprietà statale mediante partecipazione alla Conferenza delle Soprintendenze; realizzazione di opere pubbliche su aree archeologiche, prendendo parte alla procedura di “verifica di interesse archeologico” con gli uffici ministeriali; rilascio di autorizzazioni, nulla osta e pareri preventivi sempre in sede di Conferenza delle Soprintendenze). Altre competenze attribuite in materia a Roma Capitale: definizione di procedure condivise con Stato e Regione per le sanzioni e la repressione degli abusi edilizi su beni vincolati, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Catalogazione dei beni culturali presenti sul territorio romano, in concorso con Ministero, Regione e altri enti preposti. Passano infine a Roma Capitale le competenze finora governative sul Teatro dell’Opera. Restano invece fuori dalla sfera d’azione del Campidoglio i beni storico-architettonici amministrati dal Fondo per gli edifici di culto. In materia ambientale, poi, Roma Capitale concorre a definire le politiche per la tutela del paesaggio e gli indirizzi di tutela, pianificazione e recupero; partecipa all’attività di vigilanza sui beni paesaggistici; individua e gestisce le riserve statali fuori dai parchi nazionali. In materia di protezione civile, Roma Capitale emana le ordinanze per interventi di emergenza e dichiara, su richiesta della Regione Lazio, lo stato di “eccezionale calamità naturale”. Sviluppo economico e sociale, con particolare riferimento al settore produttivo e turistico: Roma Capitale coordina i tempi di svolgimento delle fiere nazionali e internazionali sul proprio territorio; istituisce e gestisce gli uffici di rappresentanza e promozione turistica all’estero, senza nuovi oneri per la finanza pubblica. Sempre in tema di turismo, il decreto prevede un’apposita sezione “per la valorizzazione e lo sviluppo del sistema turistico di Roma capitale”, le cui linee guida sono attuate dal Sindaco “d’intesa con il Ministro per il turismo e lo sport e le competenti amministrazioni dello Stato e delle Regioni”. Ampia autonomia, infine, viene attribuita dal decreto in tema di organizzazione della macchina amministrativa e del personale. Il Sindaco ha fatto sapere che convocherà, dopo il varo dell’assestamento di bilancio previsto per il 30 novembre, una seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina “per riferire i contenuti della riforma di Roma Capitale”. Le tappe della transizione da Comune di Roma a Roma Capitale: si parte dal 29 aprile 2009, con l’approvazione in Parlamento del disegno di legge sul federalismo fiscale (legge n. 42/2009): l’articolo 24 prevede la nuova disciplina su Roma Capitale e l’attribuzione ad essa di "speciale autonomia, statutaria, amministrativa e finanziaria" ai sensi dell'art. 114, terzo comma, della Costituzione.Il 18 giugno 2010, poi, il Consiglio dei Ministri approva la delibera preliminare sul primo decreto legislativo per Roma Capitale. Il 19 luglio dello stesso anno il Consiglio Comunale approva all'unanimità l’ordine del giorno n. 81 con il parere favorevole al d.l. Il primo decreto viene quindi approvato dal Consiglio dei Ministri il 17 settembre (n. 156 / 2010). Il primo decreto ha disegnato il profilo istituzionale del nuovo ente: il Consiglio Comunale è divenuto Assemblea Capitolina. Il Sindaco partecipa alle sedute del Consiglio dei Ministri per essere ascoltato, quando il CDM discuta questioni importanti su Roma Capitale. Sancita anche la procedura d’urgenza per l'Assemblea Capitolina, quando il dibattito verta su provvedimenti di particolare natura e rilievo. Nome, assetto istituzionale, funzioni: la serie di norme che fa del Campidoglio un ente territoriale speciale adegua lo status amministrativo della città alla sua condizione specifica, di capitale e di grande metropoli, “non più governabile – ha sottolineato recentemente il Campidoglio – con gli stessi poteri di cui è dotato un piccolo Comune”.
bm per informazioni: www.comune.roma.it
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