E' già iniziata in alcune zone d'Italia la vendemmia con feste e riti antichi
Roma, 12 agosto - E’ una delle fasi più importanti dell’elaborazione di un buon vino. Il momento della maturazione e della raccolta dell’uva è sempre stata una tradizione festosa, fatta in giornate di caldo umido e con le mani sporche di mosto. L’inizio varia in base ai diversi climi: comincia ad agosto in Puglia e in Sicilia e si conclude a novembre al Nord. La vendemmia è una delle fasi più importanti dell’elaborazione di un buon vino. Il momento della maturazione e della raccolta dell’uva è sempre stata una tradizione festosa, fatta in giornate di caldo umido e con le mani sporche di mosto. (leggi tutto)
Nell’antica Roma si solennizzava l’uva deposta in cantina e il suo primo mosto con feste in onore di Dionisio e di Bacco. Nella società contadina, prima di raccogliere i grappoli, si aspettava il parere del "capoccia", che grazie a ripetuti assaggi per valutare la ricchezza zuccherina degli acini, stabiliva la data d'inizio della vendemmia. Allora intere famiglie si spostavano di podere in podere, gareggiando nel chi vendemmiava prima il filare assegnato. La vendemmia non è solo un lavoro, ma un rito, una festa. Non è solo la semplice raccolta dei grappoli di uva, ma è un momento che regala, da nord a sud, la magia di riti antichi e atmosfere bucoliche. Assume un significato particolare a cominciare dalla durata: inizia ad agosto in Puglia e in Sicilia e si conclude a novembre al Nord come avviene per il Ravoso di Piave. Questo a causa delle varietà climatiche. E tra una raccolta di uve e l'altra, si potrebbe quasi disegnare una mappa geografica della vendemmia: a partire da quella che si ‘celebra’ sotto le stelle d’agosto nei vigneti di Donna Fugata in Sicilia; o alla vendemmia cantata tutta al femminile nelle campagne del brindisino, dove una nota di femminilità, unita a folklore e tradizione, accompagna la raccolta dei grappoli delle sapienti mani di sole donne. La vendemmia più rocambolesca e più faticosa è quella che si svolge nelle Cinque Terre, dove per produrre il famoso "Sciacchetra'", i caparbi contadini liguri sono costretti ad arrampicarsi sulle spettacolari terrazze con la monorotaia. Qui i viticoltori hanno piantato i vigneti strappando la terra alle colline a picco sul mare, con i grappoli che arrivano quasi a sfiorare l'acqua color cobalto, e ogni giorno percorrono dislivelli notevoli, di centinaia di metri sfidando la natura. Un paesaggio modellato dall'uomo, in cui la vegetazione selvatica si affaccia conservando ancora un fascino unico. La vendemmia più suggestiva è quella notturna: introdotta non solo per calarsi nelle atmosfere magiche dei vigneti, ma più tecnicamente introdotta per preservare il corredo aromatico delle uve dalle alte temperature di agosto. Di notte le temperature sono più fresche, i grappoli giungono in cantina perfettamente integri e pronti per essere raffreddati e pigiati sofficemente. Ma oltre a tenere sotto controllo il livello qualitativo delle uve, con la vendemmia notturna si ottengono altri vantaggi: il lavoro dei vendemmiatori è meno faticoso, e si risparmia energia sul raffreddamento delle uve grazie alle temperature notturne. Un lavoro, un rito, sotto il cielo stellato di agosto.
mb per informazioni: www.aiol.it
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