I vigneti della Toscana hanno un valore di 3,3 miliardi di euro
Roma, 4 febbraio 2014 (economia) - «L’altissimo valore del “Vigneto Toscana”, che si attesa sui 3.3 miliardi di euro - ha affermato l’assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori, commentando le stime rese note oggi da Wine News – è un dato importante, che permette di inquadrare economicamente la nostra realtà vitivinicola, accreditandola, anche per quanto riguarda il valore della superficie vitata, nella toplist delle migliori campagne italiane. Ma il dato economico, da solo, non rende a pieno l’immagine complessiva del “valore” Toscana: ai 3.3 miliardi di euro dei vigneti, vanno aggiunte altre sfumature meno tangibili come il valore del brand Toscana». La Toscana, infatti, con il suo prodotto più nobile, il vino, e il suo patrimonio storico artistico, è oggi un “marchio” riconoscibile in tutto il mondo tanto che, in alcuni paesi, come gli Stati Uniti, il suo nome non viene neanche più tradotto. Lo confermano anche i dati dell’enoturismo che vede la Toscana scelta da oltre il 27% dei wine lovers che ogni anno visitano l’Italia. Un fenomeno, quello del turismo del vino, che, a livello nazionale, ha un giro d’affari di oltre 5 miliardi annui e che coinvolge 3 milioni solo di “enonauti” italiani la maggioranza dei quali è concorde sul fatto che la Toscana rappresenta la meta ideale per il pacchetto completo che offre: paesaggio, vino e cucina di altissima qualità, storia e arte. Un’offerta diversificata e di qualità che, dopo avergli fatto vincere nel 2012 il Travelers’ Choice Wine Destinations Awards di TripAdvisor, ha portato la regione a battere la concorrente storica Bordeaux nel concorso dedicato alle 7 ‘enomeraviglie’ del mondo di Wayn.com, votato da 27mila persone. «Un risultato che se da un lato ci lusinga - ha concluso Salvadori - dall’altro ci spinge ad essere sempre più competitivi e innovativi». In questa logica di strategia complessiva, dove conta tutto il territorio nella sua interezza, rientra anche Buy Wine (Firenze, 15-17 febbraio 2014), il workshop internazionale tra 258 produttori e 296 buyer stranieri che quest’anno coinvolge anche i consorzi emergenti : Carmignano, Bolgheri, Elba, Val di Cornia, Montecucco, Morellino di Scansano, Cortona, Chianti e sue sottozone (Chianti Colli senesi, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Rufina), Valdarno di Sopra, Terratico di Bibbona, per la prima volta nella storia dell’enologia regionale potranno presentarsi ad una platea internazionale di esperti del settore. bm
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