Roma 4 dicembre - Partiamo dal ‘simbolo’ del Natale: per avere un albero sostenibile (e anche “originale”), la cosa migliore è rinunciare all’acquisto del classico abete coltivato apposta per la festività, e addobbare i nostri alberi tipici, anche gli stessi che abbiamo in terrazzo o in giardino. In questo modo si risolve anche il problema di cosa farne finite le feste. Se proprio vogliamo avere un abete tradizionale, è importante controllare che sia certificato ovvero prodotto in vivai specializzati per i periodi natalizi, e tenerlo rigorosamente lontano da fonti di calore, meglio se in balcone o in giardino. Dopo le feste possiamo sempre piantarlo in un giardino o parco pubblico in città. Esistono anche in commercio alberi artificiali realizzati con materiale riciclato (cartone, plastica) che una volta acquistati durano a lungo. Poi ci sono le decorazioni: illuminare case e strade 24 ore al giorno comporta un inutile aumento dei consumi elettrici e delle emissioni. Meglio utilizzare lampadine a basso consumo o a led, che consumano fino a 1/10 delle normali lampadine, e accenderle solo in momenti particolari. Si risparmia anche in bolletta! Per il cenone si consiglia di scegliere ricette tradizionali a base di ingredienti di stagione e locali, riducendo le emissioni di CO2 (legate soprattutto ai trasporti e alle coltivazioni in serra) e guadagnando in gusto e freschezza. Fatte salve le tradizioni italiane, cerchiamo anche nei giorni di festa di ridurre i consumi di carne, soprattutto quella bovina, questo farà bene alla nostra salute e al clima del Pianeta. Evitiamo prodotti come il patè de foi gras (che comporta enormi sofferenze agli animali), datteri di mare (specie protetta dalla CITES e la cui raccolta provoca la distruzione di scogliere marine), aragoste (sull’orlo dell’estinzione e ‘cucinate’ con metodi crudeli). Il caviale è ricavato da diverse specie di storioni, molte delle quali sono già commercialmente estinte in molte aree del Pianeta. Fondamentale, nel caso, scegliere caviale “certificato” o da acquacoltura e invitare il proprio rivenditore a fare lo stesso. Anche quest’anno il WWF ha fatto il suo tradizionale “dec-albero”: dieci consigli pratici per ridurre l’impronta ecologica del proprio Natale, tradizionalmente la festa più “ad alto consumo” dell’anno, dalla scelta delle luminarie al cenone della vigilia.
Ecco, quindi, i dieci consigli del Wwf per una Natale sostenibile:
ADDOBBI
1. Albero “locale” o artificiale ‘di riciclo’
2. Luminarie a basso consumo
IL CENONE
3. No a piatti, bicchieri e posate usa e getta
4. Niente foi gras, caviale o aragoste
5. Più prodotti locali e di stagione, poca carne
LE VACANZE
6. Vacanze responsabili che aiutano la biodiversità
SCEGLIERE I REGALI
7. Niente specie esotiche o prodotti derivati, alimentano il commercio illegale
8. Shopping in bici o con mezzi pubblici, muniti di sporte riutilizzabili
9. Elettrodomestici e apparecchi tecnologici solo se “efficienti”
10. Sì a prodotti biologici, del commercio equo e solidale e a basso impatto ambientale e sociale.
bm per informazioni www.aiol.it