"Click! 30 anni d'Asia" Le foto di Tiziano Terzani in mostra a Roma
Roma, 21 marzo - Dal 23 marzo al 29 maggio 2011, saranno esposte al Palazzo Incontro, in Via dei Prefetti 22, a Roma un centinaio di foto scattate da Tiziano Terzani nell’arco dei suoi 30 anni di vita in Asia. Terzani, oggi riconosciuto come uno dei più importanti corrispondenti italiani all’estero del xx secolo, ha lavorato principalmente per un settimanale tedesco, Der Spiegel, rimanendo meno conosciuto in Italia dove tuttavia scriveva anche per il Corriere della Sera, per La Repubblica e per L’Espresso. Sono stati i suoi libri a renderlo famoso nel mondo, libri che raccontano le sue esperienze in Asia, dove ha vissuto e descritto con grande rigore e sensibilità i momenti storici e culturali cruciali e le esperienze vissute in prima persona.
Come ci racconta Mario Zanot, nel suo film “Anam, il senza nome”, ovvero l’ultima intervista a Tiziano Terzani, “egli ha saputo restituirci la magia dell’oriente che oggi sta scomparendo travolta dalla globalizzazione”. E nelle sue fotografie questa magia rimane congelata, raccontando quella verità contestuale dimenticata. Le foto esposte tracciano un reportage nel corso del tempo, un percorso di 30 anni vissuti in Asia, dalla Cina all’India. Tiziano aveva gettato ancora nelle città più importanti dell’oriente, Tokyo, Pechino, Singapore, Hong Kong e Nuova Delhi, per poi viaggiare incessantemente e con ogni mezzo di trasporto per tutta l’Asia. Egli ci descrive da cronista appassionato la guerra in Vietnam in Pelle di Leopardo, Diario vietnamita di un corrispondente di guerra 1972-1973 (1973); assiste, tra i pochi, alla presa di potere da parte dei vietcong a Saigon, che descriverà in Giai Phong! La liberazione di Saigon (1976); è tra i primi corrispondenti a tornare a Phnom Penh, dopo l’intervento vietnamita in Cambogia e lo racconta in Holocaust in Kambodscha (1981); nel 1984, dopo aver vissuto per 4 anni a Pechino, è stato espulso dalla Cina per “attività controrivoluzionarie”, dopo aver criticato Deng Xiaoping, quindi darà vita a La Porta Proibita (1985); nel 1991 ha visto la caduta dell’impero sovietico, descrivendola in Buonanotte, Signor Lenin (1992).Descritto come una mente tra le più lucide, progressiste e non violente di inizio XXI secolo, uomo di rara sensibilità e curiosità. Ma, soprattutto, viaggiatore curioso, esploratore, scrittore e giornalista libero ed appassionato. Nel 1998, la sua esperienza lo accredita a livello internazionale tra i massimi conoscitori del continente asiatico: in questo anno pubblica In Asia dove descrive le multiformi realtà storiche, culturali ed economiche del continente. Un libro a metà tra reportage e racconto autobiografico. Per tutta la sua carriera Tiziano ha raccontato di realtà lontane, di guerre e rivoluzioni, di speranze e delusioni, cercando sempre di essere gli occhi, gli orecchi, il naso, a volte anche il cuore di quelli che non potevano essere lì. In Terzani, percorsi di un inviato atipico (2004) Maria Carla Giugliano dice: “Ha percorso in lungo e in largo il continente asiatico, facendoci sentire nei suoi reportage il piacere di vivere i posti e la gente. Ha insegnato che un giornalista vero non arriva in una città, intervista un paio di persone importanti e riparte, perché al cuore delle vicende e dei luoghi si arriva soltanto vedendo i colori, le facce, le voci della persone e partecipando alle loro storie. Le sue corrispondenze, dunque, testimoniano un giornalismo riflessivo e libero che va al di là delle verità ufficiali, gratta dietro le apparenze e critica sempre il potere, sfuggendo al giogo delle pubbliche relazioni e dei portavoce politici”.
Massimo Criscuoli Tortora
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