Italia-Giappone: due culture a confronto in un seminario svoltosi a Tokyo
Roma, 4 Novembre - Facilitare la comprensione reciproca tra l'Italia e il Giappone: questo l’obiettivo dell’Incontro di Dialogo Culturale Italo-Giapponese dal titolo 'Tradizione e globalizzazione: Cristianesimo e Buddhismo di fronte alle sfide della modernita'', che si e’ svolto all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo dal 27 ottobre al primo novembre. L'incontro e' stato promosso dalla Fondazione Meeting per l'amicizia tra i popoli, dal Centro Internazionale di Comunione e Liberazione, dalla Scuola Shingon (una delle principali scuole buddiste giapponesi), dalla Scuola Zen-Soto (una delle due grandi scuole del Buddismo Zen del Giappone), dall'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, dalla Scuola Italiana di Studi sull'Asia Orientale di Kyoto e dall'Universita' di Napoli 'L'Orientale' e si e' svolto sotto il Patrocinio dell’Ambasciata italiana, della Nunziatura Apostolica in Giappone e della Prefettura di Wakayama, ove ha Sede la Scuola Shingon. (leggi tutto)
Partendo dall'esperienza di scambi avviata dall'incontro, alla fine degli anni 80, tra il fondatore di Comunione e Liberazione Don Luigi Giussani e il Reverendo Shodo Habukawa (allora Sommo Abate della Scuola Shingon) e proseguita in occasione delle frequenti visite dei monaci Shingon al Meeting di Rimini, l'evento ha consentito di approfondire il confronto tra tradizione cattolica e buddista su temi di attualita' quali la formazione giovanile, l'integrazione sociale e culturale, l'etica dei consumi e la tutela dell'ambiente.La partecipazione di importanti intellettuali laici e di alcuni tra i piu' insigni conoscitori della realta' giapponese ha inoltre consentito di allargare il tema del dibattito oltre l'orizzonte strettamente religioso e, allo stesso tempo, di portare all'interno dell'iniziativa un prezioso patrimonio di conoscenze ed esperienze che ha contribuito in maniera determinante all'interesse del dibattito e a facilitare il dialogo tra le due importanti organizzazioni promotrici dell'evento. L'idea di estendere le iniziative di cooperazione anche alla dimensione sociale e religiosa rappresenta, per due paesi che vantano una profonda tradizione religiosa che ha inciso fortemente nella formazione dei tratti fondanti dell'identita' culturale delle rispettive societa', un elemento di novita' ed interesse suscettibile, nel lungo termine, di positive ricadute sul piu' ampio contesto dei rapporti bilaterali.
bm per informazioni: www.esteri.it
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