A Roma presentazione del nuovo libro di Mara Parmegiani " Passione Patriottica"
Roma, 7 maggio - Lunedì 9 maggio 2011 alle ore 18,00 presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma (Via della Rondinella 2), verrà presentato da Mariano Sabatini ed Anrea Viotti, il libro scritto da Mara Parmegiani Alfonsi "Passione Patriottica - Un viaggio nella Moda dell'800" edito da Rotoform. In questo volume, Mara Parmegiani incontra le donne che contribuirono a sostenere gli alti ideali di un'Italia che voleva e doveva essere unita. Sono madri e mogli dei soldati, sorelle dei combattenti, vedove degli eroi che, lottando, realizzarono un sogno legittimo.
Correva l’anno 1814 quando due giornalisti, Carolina e Giuseppe Lattanti, sollecitavano dalle pagine del loro giornale, il “Corriere delle Dame”, le lettrici di tutti gli Stati italiani ad inviare alla rivista modelli di loro creazione, “che facciano conoscere a tutto il resto dell’Italia il buon gusto delle loro mode”, assicurando la pubblicazione dei più belli e già, in questo modo, si palesava il valore dell'abito come messaggio unicante, come dialogo tra le diversità culturali che precorrerà l'unità d'Italia. Lo dimostra, il lancio avvenuto nel 1848, in piena epoca risorgimentale, di un 'vestito nazionale'. In questo volume si parla di abiti femminili indossati da donne che aprirono i loro salotti al nuovo spirito libertario già daI 1836 segnando una svolta epocale: nella società della metà del secolo, divenne evidente l’inusso del gusto borghese che quegli autorevoli salotti legittimarono, come quello della Contessa Maei a Milano oppure di Bianca De Simoni Rebizzo o di Giuditta Sidoli, donne che con coraggio e spesso sfrontatezza,
accoglievano gli esuli nelle loro case. Donne che assunsero nuovi ruoli, indossando i panni dell'infermiera, fondando asili per gli orfani e combattendo in sella. Il fuoco dell'ideale si accese a Milano con Cristina Trivulzio o sulle barricate a Novara e altrove con eroine come Teresa Durazzo Doria e Anita Ribeiro Garibaldi a Roma. Ci furono donne che con la loro fede esprimevano solidarietà a destini di esilio e di prigionia e consegnarono alla storia e al futuro dell’Italia un patrimonio di valori morali e civili che accompagnò il lungo, faticoso percorso dell’Unità d’Italia.
Cristina Russi
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