Solidarietà per i Marò detenuti in India con mille cartoline
Roma, 9 ottobre – È stata presentata oggi in Campidoglio, alla presenza del sindaco Gianni Alemanno, l’iniziativa promossa dall’UNSI con il patrocinio di Roma Capitale “1.000 cartoline per i Marò”. L’immagine dello stendardo che dal 23 febbraio scorso campeggia sulla balconata del Campidoglio alla quale si sovrappone la dedica autografa "Vi aspettiamo, Alemanno" e, sul retro, l'indirizzo per far recapitare un messaggio di vicinanza a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: così è composta ciascuna delle mille cartoline che verranno donate gratuitamente a militari e cittadini romani che, dopo averle affrancate, potranno spedirle ai due marò detenuti in India. “Un messaggio umano, istituzionale e politico, affinché il Governo faccia il massimo per ottenere una soluzione positiva e definitiva", ha dichiarato il Sindaco. In attesa della decisione dell' Alta corte di Nuova Delhi sul destino dei due militari italiani detenuti, che è prevista per la fine del mese, “l’Italia deve farsi sentire in tutte le sue componenti e questa iniziativa deve far capire che non solo le istituzioni ma tutto il popolo sente nei marò due figli che hanno servito la patria e sono ingiustamente detenuti" ha spiegato Gianni Alemanno “In più – ha aggiunto il Sindaco - ci sono altri due motivi per chiederne la liberazione: il primo è che non deve passare l'idea che chi svolge un ruolo simile in giro per il mondo, soprattutto in teatri difficili, non sia adeguatamente tutelato. E poi per il prestigio internazionale dell' Italia che in passato ha subito situazioni poco accettabili. Noi non abbiamo mai trattenuto militari di altri Paesi, anche di fronte a fatti drammatici. Non possiamo ammettere che non ci sia un principio di reciprocità". In breve ricordiamo che il 15 febbraio 2012, la Marina Militare rende noto che nell’Oceano Indiano un attacco di pirati contro la petroliera italiana “Enrica Lexie” è stato sventato dai fucilieri del Reggimento San Marco. Secondo la testimonianza del comandante, Umberto Vitelli, e dell’equipaggio della petroliera, i fucilieri hanno sparato per legittima difesa al fine di difendere la nave dall’attacco dei pirati e l’episodio è accaduto in acque internazionali. I colpi sono stati sparati come avvertimento e mai contro persone. Secondo le autorità indiane, i fucilieri sarebbero responsabili della morte di due pescatori. Il 16 febbraio, la Guardia Costiera indiana ordina all’Enrica Lexie di entrare nel porto di Kochi. Qui i militari vengono accusati di aver ucciso i due pescatori, scambiandoli per pirati. L’accusa viene immediatamente respinta dalle autorità italiane, secondo cui sono stati sparati solo colpi di avvertimento. I due marò sono tratti in arresto ai sensi dell’art. 302 del codice penale indiano e si trovano oggi in custodia cautelare. Si è ora in attesa del pronunciamento da parte della Corte Suprema di Nuova Delhi sull’applicabilità della legge indiana al caso commesso il 15 febbraio scorso fuori delle acque territoriali dell’India. L’ultima udienza si è tenuta il 4 settembre. La Corte Suprema non decide nel merito dei fatti, ma sulla competenza giurisdizionale (India o Italia). L’udienza, che inizialmente era stata aggiornata al 10 ottobre, è stata rimandata a fine mese. bm per informazioni www.comune.roma.it
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