L'11 novembre si festeggia la 4^ edizione di Orto in condotta, 421 scuole in Italia coinvolte nell'iniziativa
Roma, 7 novembre - Venerdì 11 novembre si celebra la quarta edizione della Festa nazionale dell’Orto in condotta il cui scopo è educare i bambini a un diverso rapporto con il cibo, al valore della biodiversità e al rispetto dell’ambiente attraverso il diretto rapporto con la terra. In occasione dell’estate di San Martino, venerdì 11 Novembre, Slow food celebra la grande festa del progetto educativo Orto in condotta: studenti, insegnanti, genitori, nonni, cuochi e produttori locali mettono a riposo l’orto coltivato con tanta cura e si riuniscono per festeggiare insieme. Giunta alla quarta edizione, la Festa nazionale dell’orto in condotta è un appuntamento simbolico scelto per rievocare la storia e la cultura contadina: il giorno di San Martino segna infatti la fine dell’anno agricolo, il rinnovo dei contratti con i mezzadri e l’avvio delle conserve. (leggi tuttol)
In Italia gli Orti in condotta attivi sono oltre 400, di questi sono più di 200 quelli che quest’anno hanno aderito alla festa. A unire tutti i partecipanti il Gioco del piacere proposto da Slow food educa. Quest’anno il tema del gioco è la merenda: per offrire un’alternativa alle solite merende si propone ai bambini una degustazione di pane comune (a lievitazione naturale e di produzione locale) e olio extravergine di oliva proveniente dal Nord, Centro e Sud Italia. Al termine della degustazione i bambini esprimeranno la loro valutazione su bontà e piacevolezza dei prodotti assaggiati.
Nella scuola primaria di Villanova d’Albenga, Savona, gli alunni parteciperanno anche alla preparazione del pane: la sorella panettiera di una delle maestre il giorno prima dei festeggiamenti insegnerà ai piccoli ortolani i segreti del lievito madre, e tutti insieme andranno al forno per assistere alla cottura. “La Liguria ha dimostrato di essere terreno fertile per questi progetti. Nonostante la tradizione agricola locale, i bambini hanno mostrato interesse e meraviglia nel vedere crescere i fagiolini e il basilico, scoprendo finalmente da dove arrivasse il pesto. È ancora vivo il ricordo della festa degli orti del 2008 a Garlenda quando hanno esposto tutti i loro lavori e si sono esibiti con canti, poesie e rappresentazioni dedicate all’orto. Lo scorso aprile, gli alunni della primaria di Villanova d’Albenga hanno organizzato un mercatino con le primizie primaverili e le rimanenze invernali: cipollotti, scarole, radicchi, verze e finocchi. Sono andati a ruba!” racconta con entusiasmo Alessandro Scarpa, insegnante e referente Slow food Liguria dell’educazione. Oggi, grazie anche al progetto Mare terra di Liguria finanziato dalla fondazione Carige, si contano cento orti scolastici dal Levante al Ponente, quasi sempre realizzati nei terrazzamenti, nelle fasce: per esempio a Laigueglia l’Orto in condotta sovrasta la scuola, mentre a Finale Ligure si accede tramite un ponte levatoio. Quest’anno il giorno di San Martino sarà anche l’occasione per avviare un’importante ricerca sui cereali del proprio territorio, coinvolgendo le comunità del cibo e dell’apprendimento. Le classi interessate potranno infatti approfondire l’argomento prendendo contatti con le comunità del cibo e i produttori dei presìdi Slow food, condurre interviste e visite in azienda, ma anche a siti e portali internet. Potranno così scoprire e capire l’evoluzione e l’importanza dell’uso dei cereali nelle merende di una volta e nei piatti della tradizione gastronomica attuali e di un tempo. Ai festeggiamenti organizzati dalla condotta Slow food di Fossano, Cuneo, anticipati a martedì 8 novembre, partecipa anche Carlo Petrini in un incontro che vede coinvolti, oltre ai nonni e i bambini, anche le istituzioni e i rappresentanti dei centri coinvolti nel progetto: “L’entusiasmo dei primi due orti inaugurati a Fossano è stato contagioso, anche all’interno delle stesse scuole. Ora la nostra Condotta segue circa mille bambini che coltivano 18 orti. Il giorno dei festeggiamenti, ben seicento parteciperanno al Gioco del piacere e ripeteremo l’esperienza dell’anno scorso con il premio – vinto l’anno scorso dalla scuola primaria di Genola – dedicato alla memoria e al recupero della tradizione. Anche quest’anno in palio c’è un computer. Per vincerlo i bambini dovranno presentare una ricerca in cui raccontano le abitudini alimentari tradizionali della loro famiglia, intervistando genitori, nonni, zii. Cercheremo di indirizzare le ricerche sul tema dei cereali, così da poter portare avanti anche l’attività proposta da Slow food educa” spiega Francesco Morra referente della condotta di Fossano. L’orto della scuola primaria Madre Teresa di Calcutta di San Vito dei Normanni, Brindisi, è curato da 30 alunni delle quarte classi: “Sono entusiasti, vogliono loro stessi piantare e lavorare nell’orto, innaffiare, scavare la fossetta per mettere la piantina, il bulbo. L’anno scorso hanno anche costruito la loro compostiera. Abbiamo fatto in modo di seminare piante che potessero essere raccolte entro la fine dell’anno: fave, piselli, finocchi che poi sono stati cucinati dalla mensa della scuola. Tutto documentato in un curatissimo Diario di bordo tenuto dai bambini” racconta l’insegnante e il referente della condotta dell’Alto Salento Luigi Francavilla.
A Livorno la Festa degli orti celebra anche la partenza ufficiale del progetto in undici scuole, spiega Valentina Guicciardo, referente della condotta: “L’anno scorso siamo partiti con un orto pilota che sono riuscita a curare anche d’estate. È stato incredibile la sorpresa dei bambini quando al ritorno delle vacanze hanno visto i pomodori maturi, andavano a mangiarseli direttamente dalla pianta. Una grande soddisfazione. Tutti gli orti saranno piantati nei giardini scolastici. In sintonia con il Gioco del piacere in quattro scuole abbiamo organizzato un incontro con i produttori che spiegano ai bambini come si produce e da dove viene l’olio extravergine di oliva che arriva nelle loro case. I bambini sono già in fermento, abbiamo coinvolto anche i genitori chiedendo loro di potare i figli a far visita a uliveti e frantoi, così da poter capire meglio il racconto del produttore.
L’Orto in condotta fa parte della rete mondiale degli School garden cui appartengono anche i Mille orti che Slow food sta creando in Africa. Il progetto nasce negli Stati Uniti con l’esperienza degli Edible school garden, creati da Slow food Usa e diffusi in poco tempo in tutto il mondo per educare i bambini a un diverso rapporto con il cibo, al valore della biodiversità e al rispetto dell’ambiente attraverso il diretto rapporto con la terra. In Italia si parte nel 2004 e nel 2006, l’orto scolastico viene ribattezzato Orto in condotta. Oggi sono 421 le scuole, tra infanzia, primarie e secondarie, che coltivano il proprio orto, con 31 600 alunni coinvolti in 197 Comuni. Strumento didattico innovativo, l’Orto in condotta nasce a scuola ma coinvolge le famiglie e tutta la comunità locale, crea ponti tra generazioni con il coinvolgimento dei nonni ortolani e rappresenta uno strumento per conoscere il territorio, i suoi prodotti e le ricette, grazie a incontri con esperti, artigiani, produttori e chef. Si viene così a creare una vera e propria Comunità dell’apprendimento.
Nella scuola primaria di Villanova d’Albenga, Savona, gli alunni parteciperanno anche alla preparazione del pane: la sorella panettiera di una delle maestre il giorno prima dei festeggiamenti insegnerà ai piccoli ortolani i segreti del lievito madre, e tutti insieme andranno al forno per assistere alla cottura. “La Liguria ha dimostrato di essere terreno fertile per questi progetti. Nonostante la tradizione agricola locale, i bambini hanno mostrato interesse e meraviglia nel vedere crescere i fagiolini e il basilico, scoprendo finalmente da dove arrivasse il pesto. È ancora vivo il ricordo della festa degli orti del 2008 a Garlenda quando hanno esposto tutti i loro lavori e si sono esibiti con canti, poesie e rappresentazioni dedicate all’orto. Lo scorso aprile, gli alunni della primaria di Villanova d’Albenga hanno organizzato un mercatino con le primizie primaverili e le rimanenze invernali: cipollotti, scarole, radicchi, verze e finocchi. Sono andati a ruba!” racconta con entusiasmo Alessandro Scarpa, insegnante e referente Slow food Liguria dell’educazione. Oggi, grazie anche al progetto Mare terra di Liguria finanziato dalla fondazione Carige, si contano cento orti scolastici dal Levante al Ponente, quasi sempre realizzati nei terrazzamenti, nelle fasce: per esempio a Laigueglia l’Orto in condotta sovrasta la scuola, mentre a Finale Ligure si accede tramite un ponte levatoio. Quest’anno il giorno di San Martino sarà anche l’occasione per avviare un’importante ricerca sui cereali del proprio territorio, coinvolgendo le comunità del cibo e dell’apprendimento. Le classi interessate potranno infatti approfondire l’argomento prendendo contatti con le comunità del cibo e i produttori dei presìdi Slow food, condurre interviste e visite in azienda, ma anche a siti e portali internet. Potranno così scoprire e capire l’evoluzione e l’importanza dell’uso dei cereali nelle merende di una volta e nei piatti della tradizione gastronomica attuali e di un tempo. Ai festeggiamenti organizzati dalla condotta Slow food di Fossano, Cuneo, anticipati a martedì 8 novembre, partecipa anche Carlo Petrini in un incontro che vede coinvolti, oltre ai nonni e i bambini, anche le istituzioni e i rappresentanti dei centri coinvolti nel progetto: “L’entusiasmo dei primi due orti inaugurati a Fossano è stato contagioso, anche all’interno delle stesse scuole. Ora la nostra Condotta segue circa mille bambini che coltivano 18 orti. Il giorno dei festeggiamenti, ben seicento parteciperanno al Gioco del piacere e ripeteremo l’esperienza dell’anno scorso con il premio – vinto l’anno scorso dalla scuola primaria di Genola – dedicato alla memoria e al recupero della tradizione. Anche quest’anno in palio c’è un computer. Per vincerlo i bambini dovranno presentare una ricerca in cui raccontano le abitudini alimentari tradizionali della loro famiglia, intervistando genitori, nonni, zii. Cercheremo di indirizzare le ricerche sul tema dei cereali, così da poter portare avanti anche l’attività proposta da Slow food educa” spiega Francesco Morra referente della condotta di Fossano. L’orto della scuola primaria Madre Teresa di Calcutta di San Vito dei Normanni, Brindisi, è curato da 30 alunni delle quarte classi: “Sono entusiasti, vogliono loro stessi piantare e lavorare nell’orto, innaffiare, scavare la fossetta per mettere la piantina, il bulbo. L’anno scorso hanno anche costruito la loro compostiera. Abbiamo fatto in modo di seminare piante che potessero essere raccolte entro la fine dell’anno: fave, piselli, finocchi che poi sono stati cucinati dalla mensa della scuola. Tutto documentato in un curatissimo Diario di bordo tenuto dai bambini” racconta l’insegnante e il referente della condotta dell’Alto Salento Luigi Francavilla.
A Livorno la Festa degli orti celebra anche la partenza ufficiale del progetto in undici scuole, spiega Valentina Guicciardo, referente della condotta: “L’anno scorso siamo partiti con un orto pilota che sono riuscita a curare anche d’estate. È stato incredibile la sorpresa dei bambini quando al ritorno delle vacanze hanno visto i pomodori maturi, andavano a mangiarseli direttamente dalla pianta. Una grande soddisfazione. Tutti gli orti saranno piantati nei giardini scolastici. In sintonia con il Gioco del piacere in quattro scuole abbiamo organizzato un incontro con i produttori che spiegano ai bambini come si produce e da dove viene l’olio extravergine di oliva che arriva nelle loro case. I bambini sono già in fermento, abbiamo coinvolto anche i genitori chiedendo loro di potare i figli a far visita a uliveti e frantoi, così da poter capire meglio il racconto del produttore.
L’Orto in condotta fa parte della rete mondiale degli School garden cui appartengono anche i Mille orti che Slow food sta creando in Africa. Il progetto nasce negli Stati Uniti con l’esperienza degli Edible school garden, creati da Slow food Usa e diffusi in poco tempo in tutto il mondo per educare i bambini a un diverso rapporto con il cibo, al valore della biodiversità e al rispetto dell’ambiente attraverso il diretto rapporto con la terra. In Italia si parte nel 2004 e nel 2006, l’orto scolastico viene ribattezzato Orto in condotta. Oggi sono 421 le scuole, tra infanzia, primarie e secondarie, che coltivano il proprio orto, con 31 600 alunni coinvolti in 197 Comuni. Strumento didattico innovativo, l’Orto in condotta nasce a scuola ma coinvolge le famiglie e tutta la comunità locale, crea ponti tra generazioni con il coinvolgimento dei nonni ortolani e rappresenta uno strumento per conoscere il territorio, i suoi prodotti e le ricette, grazie a incontri con esperti, artigiani, produttori e chef. Si viene così a creare una vera e propria Comunità dell’apprendimento.
bm per informazioni: www.aiol.it
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