Il 23 ottobre al Liceo Azzarita di Roma conferenza sui disordini del comportamento alimentare
Roma 24 ottobre - L’obesità e i disordini del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, DAI – dist.da alimentazione incontrollata e si presenta con episodi tipici della bulimia nervosa senza però mostrare comportamenti compensatori della stessa-, e DANS( ortoressia -forma di attenzione eccessiva alla scelta del cibo e delle sue caratteristiche- e vigoressia -ossessiva attenzione per la propria forma fisica -) sono al giorno d’oggi molto frequenti, soprattutto nelle donne e si evidenziano in quei soggetti/persone che hanno un’alterata percezione del proprio peso e della propria immagine corporea come anche delle proprie emozioni. Solitamente sono accompagnati dalla presenza di bassa autostima , difficoltà nel mantenere relazioni sociali e familiari, depressione, disturbi della sessualità, senso di colpa, sbalzi d’umore. (Nei Paesi Occidentali colpiscono prevalentemente le donne in una fascia d’età compresa tra i 12 e i 25 anni). I nuovi modelli culturali sembrano giocare un ruolo fondamentale in questi disturbi soprattutto quando la moda propone la magrezza quale canone di bellezza assoluto, spingendo in particolar modo il mondo giovanile/adolescenziale alla competizione, alla glorificazione del corpo e delle apparenze. Grazie anche a queste iniziative gli stilisti stanno cambiando i loro gusti in fato di modelle proponendo una bellezza NUOVA: sempre filiformi ma comunque con forme sinuose e armoniose che si oppongono all’immagine della donna anoressica. Un corpo scolpito, asciutto diventa oggetto di forti emozioni, oggetto d’amore ma anche di odio, tant’è vero che la differenza tra il corpo che uno desidererebbe avere e quello reale è troppo grande a tal punto che esso stesso finisce per rappresentare un ‘peso’ e il suo continuo controllo diventa lo strumento di una violenta manipolazione che porta a sviluppare un disordine dell’alimentazione o del peso. Le diverse reti sociali contribuiscono a tali valori di riferimento aumentando il rischio e proprio per questo è necessario realizzare percorsi sperimentali, programmi operativi per diffondere la cultura del benessere migliorando le relazioni sociali anche in ambito scolastico, promuovere l’autoaccettazione, l’autoefficacia ed il controllo delle emozioni garantendo uno stile di vita gioioso e armonioso ovvero l’ABC della bellezza, della salute e della felicità. bm thesy racioppi
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