A Roma i melangoli di San Filipo Neri
Roma 1 agosto - L’Oratorio dei Filippini, a Corso Vittorio Emanuele II, fa parte del grande complesso della Casa dell’ordine, fatto costruire non appena i Filippini ottennero di edificare qui la loro residenza, a partire dal 1575, quando si iniziò la ricostruzione della chiesa della Vallicella. Francesco Borromini lavorò come architetto dell’Ordine a partire dal 1636-7 occupandosi non solo dell’oratorio a fianco della chiesa, ma anche dell’intero complesso, adattando i progetti fatti dagli architetti precedenti. La sua grandezza sta proprio nel riuscire a connettere tutti gli spazi, già improntati precedentemente, in un unico complesso armonico. Il complesso si articola intorno a tre cortili. Il primo cortile, intorno a cui si snodano l’Oratorio, la Foresteria e la Biblioteca, è porticato tranne sul lato della sagrestia, preesistente e raccordata alla nuova struttura dal Borromini con un doppio ordine di lesene e grandi nicchie in cui si aprono profonde finestrelle. Sui tre lati si apre un doppio ordine di arcate. Nelle arcate superiori, oggi cieche, si aprono finestre arcuate a cornice semplice. Al lato opposto della sagrestia si trova la scala che conduce al primo piano dove si trovano i locali dell’Archivio Storico Capitolino. Al secondo si accede alla Biblioteca Vallicelliana, realizzata tra il 1642 e il 1644. Il secondo cortile, posto sulla sinistra, è detto “degli aranci” per il fatto che vi sono tuttora aranci amari che secondo la tradizione furono piantati da San Filippo Neri (altrimenti detti “melangoli”) ed è sistemato a giardino con al centro una fontana. Intorno a questo grande spazio rettangolare erano stati collocati in origine il Refettorio, a pianta ellittica, in cui si trovava il pulpito del Borromini, oggi nella Chiesa Nuova, le camere dei padri e la Sala di Ricreazione, oggi difficilmente visitabile perché occupata dall’Archivio Orsini, dove si trova un grandioso camino del Borromini, realizzato in marmo antico rinvenuto scavando le fondamenta dell’edificio. Sui lati porticati del cortile si aprono due ordini di arcate sovrapposte, scandite da lesene dai capitelli compositi. Il terzo cortile, dietro l’abside della Chiesa Nuova, è a pianta trapezoidale con intorno le cucine e i vani di servizio. bm per infornazioni www.aiol.it
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