Domenica 27 ottobre un fatto strano è accaduto a Varese, di sicuro avete presente la ridente cittadina nell’alta Lombardia conosciuta anche come la Città Giardino.

Dicevo, domenica, all’imbrunire, cominciarono a notarsi strani movimenti, ombre furtive presero ad aggirarsi intorno al Liceo Musicale “Malipiero” raggruppandosi poi davanti all’ingresso, ed altri continuavano ad arrivare a piccoli gruppi o alla spicciolata per poi riunirsi sotto il portico in attesa. Chi chiacchierava sotto voce, chi brontolava impaziente di entrare, altri si guardavano intorno tra curiosità e timore, ovunque si avvertiva un senso di attesa e la domanda era la stessa negli occhi di tutti: sarà vero quello che si mormora in città da un po’ di tempo? Anche sul giornale c’era scritto, se era scritto lì qualche cosa di vero ci sarà di sicuro o no?

Alla fine, quando l’impazienza stava arrivando al culmine le porte d’accesso si spalancarono e fu consentito l’accesso, un altro fatto strano accadde subito appena entrati nell’atrio, una signora chiedeva a tutti di avvicinarsi al suo tavolo, voleva sapere chi fossero, quanti erano, se avevano prenotato, quando mai erano state fatte tutte quelle storie? E perché invece dei soliti sorrisi felici ad accoglierci c’erano facce tirate, occhi bassi, mani tremanti?

Il mistero non trovò risposta al suo interno, la sala che di solito era tutta linda, spesso fiorita ora era ricoperta da ragnatele ovunque, sulle poltrone del pubblico, sui leggii dell’orchestra, sul podio del direttore. Cosa accadeva dunque al liceo musicale più famoso di Varese? Perché il Direttore Aceti, di solito così attento al decoro del suo Istituto, non era intervenuto per risolvere qualsiasi problema ci fosse? Altro mistero…

Alla fine il pubblico, sempre più intimorito, decise di sedersi magari spostando un po’ di ragnatele e finalmente entrarono gli orchestrali ma che strano, niente colori, tutti vestiti di nero, qualcuno con una ferita in fronte, altri con pipistrelli sulla testa, anche i bambini del coro di voci bianche con le camicine candide sembravano intimiditi e si guardavano intorno quasi spaventati da quello che vedevano.

All’entrata del Direttore i musicisti rispettosi si alzarono in piedi e guardarono allibiti il loro Maestro: indossava un panciotto di velluto magenta con uno jabot di pizzo, bottoni dorati e su tutto un mantello di pipistrello, un mantello di pipistrello il direttore d’orchestra?

Ma non era ancora finita, fece il suo ingresso anche un signore alto, elegante, vestito di scuro con un cilindro in testa che cominciò a raccontare la storia de “Il fantasma dell’Opera”, pardon, “Il Fantasma del Liceo”.

I responsabili di uno dei progetti del Liceo, “Racconti al pentagramma”, da qualche anno presentano delle fiabe accompagnate da musiche scelte appositamente per sottolineare i momenti salienti della storia e per creare la giusta atmosfera per una serata appunto fiabesca. Quest’anno la scelta dei coordinatori del progetto è stata di mettere in scena una storia inedita scritta da Anna Castellazzi con musiche composte da Michele Fredigotti e Francesca Rivabene e magistralmente eseguite dai componenti del gruppo del Liceo "Musica d’insieme" supportati da alcuni docenti, con il coro di voci bianche preparato da Angela Ballerio e Elena Altemani e il direttore organico strumentale Giuseppina Levato.

Il Maestro Fedrigotti ha anche prestato la voce come narratore e il suo timbro caldo e sonoro, la mimica ed interpretazione hanno da subito introdotto il pubblico nell’ambiente magico creato sul palco della scuola.

Che dire dell’esecuzione? L’aggettivo superbo vi sembra esagerato? Allora spieghiamo un po’ di retroscena, i musicisti erano per la maggior parte alunni della scuola con età variabile tra gli otto e gli undici anni, oltre alla scuola normale e ai loro impegni frequentano il liceo musicale nelle classi di strumento o vocali di appartenenza e hanno partecipato alle prove dello spettacolo con passione e grande entusiasmo. Gli autori della storia e delle musiche vi hanno dedicato due anni di lavoro rubati al loro tempo libero perché oltre alla preparazione dello spettacolo hanno altri impegni lavorativi e familiari, lo stesso dicasi dei direttori del coro e dell’orchestra quindi un lavoro immane che solo chi ha affrontato esperienze simili può capire fino in fondo.

La ricompensa di tutto questo? Gli applausi, i sorrisi, i complimenti alla fine dello spettacolo da parte del pubblico che, numerosissimo, ha riempito la sala.

Tutto lo spettacolo è stato enormemente apprezzato, la performance del Maestro Fedrigotti che ha raccontato la storia è stata esilarante, impermeabile agli scherzi dell’istrionico Direttore Levato che ha dimostrato insospettate doti di attrice ed alla presenza di un diafano fantasma che si aggirava tra i musicisti.

In sintesi la storia è la parodia del famoso “Fantasma dell’Opera” romanzo scritto da Gaston Leroux nel 1910 e diventato un musical famoso in tutto il mondo. La parodia racconta che la sera di Halloween, mentre i ragazzi si preparano ad andare in giro per il quartiere a chiedere dolcetti e pronti a fare dispettosi scherzetti a chi non aveva provveduto a rifornirsi di caramelle al liceo si stanno preparando per il solito spettacolo, il tuttofare si lamenta platealmente per il lavoro che è costretto a fare in più, intanto appare un misterioso lenzuolo imbrattato di sangue, le luci si accendono e spengono a caso con grande irritazione del Maestro Levato che non riesce a vedere gli spartiti per dirigere l’orchestra e un fantasma si aggira tra gli orchestrali.

La sua presenza diventa sempre più invadente, quando il custode trova un topo sgozzato e ancora sanguinante  per eliminare la prova del misfatto rimane chiuso in uno sgabuzzino, la cantante non si trova da nessuna parte e i musicisti sono costretti ad eseguire musiche che non sono quelle dello spartito che hanno davanti, alla fine lo stesso fantasma si siede in platea imponendo al direttore di far eseguire la musica che gli ha inviato e al rifiuto di questi di obbedire si impossessa dell’orchestra.

A questo punto un elogio particolare va agli insegnanti che hanno preparato i ragazzi, al direttore Levato che li ha diretti ma principalmente va ai ragazzi che hanno saputo così bene eseguire in modo fantastico le note sbagliate perché un conto è suonare la musica che conosci bene ma stravolgere quello che conosci così bene per eseguire qualcosa che sai che non è il modo giusto è qualcosa che solo i grandi artisti sanno fare.

Una menzione speciale va anche al misterioso attore che ha interpretato il ruolo dell’esorcista aggiungendo risate e divertimento ad una situazione già di per sé esilarante.

Alla fine il fantasma, soddisfatto per l’esecuzione della sua opera, libera gli orchestrali dal suo incantesimo, viene trovato il custode e anche la cantante smarrita e del fantasma rimane solo la risata che si allontana.

Al pubblico rimangono i dubbi: chi era il fantasma?

Perché viveva nel Liceo?

Cosa succederà ora?

Vogliamo il seguito della storia, vogliamo che la fiaba musicale continui, che vada in giro per teatri e scuole a divertire grandi e piccini, vogliamo che questa idea del corpo docente del Civico Liceo Musicale “Malipiero” di Varese diventi una vera orchestra dove i giovanissimi e i non più giovanissimi allievi abbiamo il piacere di condividere il loro amore per la musica con un pubblico sempre più affezionato e con i genitori che tanto impegno mettono sia nel seguirli che nel prestare il loro tempo e le loro energie collaborando all’allestimento della scenografia come hanno fatto domenica?

Questa è la domanda cruciale!

 

 

 

Una sola avvertenza per i ragni e i topolini: state lontani dal Liceo, il fantasma ha la brutta abitudine di sgozzare topini e il Maestro Levato si diverte a lanciare ragnetti sul pubblico indifeso.

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