Indovina chi viene a cena…

Ogni città ha un suo gioiello riconosciuto come il suo emblema, la caratteristica che la fa identificare in mezzo a tutte le altre, alcuni di questi gioielli sono così preziosi da non avere prezzo, altri sono unici e inimitabili.

Santa Maria delle Grazie - La cupola vista dal chiostro

Milano vanta uno di questi incredibili e straordinari capolavori pensato, immaginato, realizzato e reso immortale dal genio italiano per eccellenza: Leonardo da Vinci.

Leonardo si era trasferito a Milano da Firenze nel 1482 come ambasciatore di Lorenzo de' Medici, nel 1494 ricevette la commissione di affrescare la parete nord del refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie, i frati domenicani richiesero espressamente una Crocifissione affidata a Donato Montorfano e un'Ultima Cena affidata a Leonardo.

Santa Maria delle Grazie - Navata centrale

Santa Maria delle Grazie - Altare Maggiore

Santa Maria delle Grazie - L'Incoronazione della Vergine,  lunetta della navata centrale corrispondente alla Cappella delle Grazie.

Il tema del Cenacolo era già stato utilizzato ampiamente dai pittori ma Leonardo, in qualche modo, riesce a rendere unico e originale il soggetto.

Per prima cosa sceglie di non lavorare sull'intonaco fresco, i tempi di asciugatura erano troppo rapidi per il suo modo di lavorare, lui preferiva lunghi studi e velature sovrapposte così inventò una nuova tecnica mista di tempera e olio su due strati di intonaco che gli permetteva di lavorare con i tempi da lui preferiti. Questa scelta che nell'immediato premia ampiamente gli sforzi di Leonardo quasi subito inizia però a danneggiare il dipinto data, anche, l'umidità del locale.

L'altro particolare che lo fa discostare dagli artisti precedenti è la posizione di Giuda, non seduto dall'altro lato del tavolo quindi lontano dal Cristo ma accanto a Giovanni, ancora tra gli Apostoli, i discepoli che avevano abbandonato tutto per seguire il maestro.

Anche il momento è diverso, non l'istituzione dell'Eucarestia ma l'annuncio del tradimento.

L'artista sceglie un passo del Vangelo di Giovanni (13,21) quando Gesù disse ai discepoli :”...uno di voi mi tradirà...”, i discepoli sono raggruppati per tre e al centro, punto focale delle linee prospettiche è la figura del Cristo, isolata dagli altri e inquadrata da una delle tre finestre che si aprono su un paesaggio che illumina la scena.

Ultima Cena - Leonardo da Vinci

L'impressione che se ne ricava è di assistere ad un fermo immagine, come in un film gli attori sono colti in un momento preciso, ognuno di loro ha una reazione spontanea che è evidenziata dall'espressione facciale, dai movimenti delle mani e dei piedi e dalla torsione del busto, ogni apostolo parla, chiede, ascolta, si informa incredulo, nessuno di loro può tradire il loro Maestro, ci deve essere un errore, forse non hanno capito bene o, forse, (può essere?) il Maestro si sbaglia.

Ultima Cena - Leonardo da Vinci 

Bartolomeo, quasi in piedi, le mani appoggiate sul tavolo, guarda verso Gesù mentre ascolta i suoi vicini.

Giacomo, girato, si accosta ad Andrea, lo tocca con la mano e sembra chiedere: “Cosa ha detto, hai sentito anche tu? Davvero c'è un traditore tra noi? Chi può essere?”

Andrea, le mani alzate con i palmi in avanti risponde “Non lo so, non sono sicuro di aver capito bene.”

Ultima Cena - Leonardo da Vinci 

Giuda, girato di spalle, il viso in ombra, in una mano stringe il sacchetto con i 30 denari pagatigli per il tradimento che avverrà all'alba, con l'altra urta un'ampolla contenente sale che si rovescia ad indicare che il suo destino è già segnato, il busto è proteso all'indietro quasi a prendere le distanze dagli altri due apostoli. I maligni raccontano che per indispettire l'abate del convento che continuava ad assillare l'artista perché finisse l'opera, Leonardo utilizzò le fattezze del religioso per il volto di Giuda.

Pietro è in piedi, si insinua tra Giuda e Giovanni e richiama l'attenzione di quest'ultimo, nella mano destra impugna un coltello: “Tu che sei il discepolo più caro, cosa sai di questa faccenda? Ti ha confidato qualcosa in più? Parla, io sono pronto a qualsiasi cosa per difendere il Maestro.” Sappiamo bene che non fu così, Pietro che avrà il compito di fondare la Chiesa già il mattino dopo sarà pronto a rinnegare Gesù.

Giovanni, il discepolo prediletto, colui al quale Gesù morente affiderà la propria madre alla quale affida l'intera umanità, piega il capo a sinistra, le mani intrecciate posate sul tavolo, il volto triste, non ha dubbi, il traditore c'è, non sa chi sia ma sa che il maestro ha detto il vero perché Lui non mente mai.

Ultima Cena - Leonardo da Vinci 

Tommaso sbuca da dietro la testa di Giacomo Maggiore, il dito alzato, lo stesso che utilizzerà per constatare se la ferita sul costato del Cristo risorto sia la stessa del Cristo crocifisso: “Io non ci crederò fino a quando non lo vedrò con i miei occhi”

Giacomo Maggiore, le braccia aperte, il busto tirato indietro, sgomento chiede direttamente a Gesù: “Ma cosa dici? Non è possibile!”

Filippo, in piedi, il viso rivolto al Cristo, le mani rivolte a se stesso: “Dimmi Signore, pensi che sia io il traditore? Non lo farei mai”

Ultima Cena - Leonardo da Vinci -

Matteo sta parlando con i suoi vicini, la testa completamente girata verso di loro con le braccia indica il Cristo: “Ma avete sentito cosa dice il Maestro?”

Giuda Taddeo, rivolto a Simone: “Non ci credo, non può essere vero!”

Simone, perplesso quanto gli altri, indica Gesù: “Ma ha detto così, l'ha detto lui, se lo dice lui sarà vero.”

Ultima Cena - Leonardo da Vinci - 

Al centro il Cristo, ha appena finito di parlare, una mano vicina al pane l'altra al vino, non guarda in faccia i suoi Apostoli, sa già chi è il traditore, sa già cosa accadrà, sa già che non potrà ribellarsi al suo destino accettato per amore verso il genere umano che solo lui può salvare con il suo sacrificio.

Ultima Cena - Leonardo da Vinci - particolare: il pane e il vino

Le vesti sono macchie vivide di colore, si rincorrono gli azzurri, i rosa, il verde delle bordure, le pieghe dei mantelli, anche i piedi si muovono, si agitano sotto il tavolo, mancano i piedi del Cristo, sono andati persi quando i monaci decisero di ritagliare una porta proprio sotto la figura di Gesù per accedere più facilmente dalla cucina in modo che il cibo non si raffreddasse .

Ultima Cena - Leonardo da Vinci - particolare: le mani di Gesù e di Giuda

Ultima Cena - Leonardo da Vinci - particolare: i piedi degli Apostoli

Il tavolo è apparecchiato, ci sono i piatti, i bicchieri, il pane, del pesce, frutta, un piattino con delle fette di limone, la tovaglia con un ricamo azzurro ai due lati e le pieghe, in un angolo un nodo per far cadere meglio la stoffa nello spigolo.

Per illuminare la scena Leonardo utilizza le finestre sullo sfondo ma gioca anche con la luce diretta che entrava dalle finestre che si trovano realmente nel refettorio a sinistra illuminando gli arazzi sulla parete destra del dipinto.

Il soffitto è a cassettoni, in alto, fuori dalla scena, i simboli della casata degli Sforza.

Le vicissitudini del Cenacolo Vinciano sono state innumerevoli a cominciare dai danni subiti a causa dei vapori e dell'umidità provenienti dalla cucina adiacente, per avere un'idea della bellezza straordinaria del dipinto ci si può affidare solo alle innumerevoli copie che, da subito, tanti pittori famosi cominciarono a realizzare.

I soldati francesi, giunti a Milano al seguito di Napoleone Bonaparte, lo usarono come stalla. Durante la seconda guerra mondiale per proteggere i due capolavori presenti nel refettorio fu approntata una gabbia in cemento che venne riempita con sacchi di sabbia, il refettorio e la chiesa vennero bombardati e pesantemente danneggiati ma le pareti con i due capolavori rimasero incredibilmente in piedi.

Il Cenacolo, la Chiesa e il Convento domenicano di Santa Maria delle Grazie, nel settembre del 1980, furono il secondo sito italiano, dopo le incisioni rupestri in Val Camonica, ad essere dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.

Per godere appieno dell'impatto emotivo che genera nei visitatori il Cenacolo la cosa migliore è entrare nel refettorio guardando in avanti, girare a sinistra fino a raggiungere il centro della sala ammirando la Crocifissione di Montorfano

Crocifissione - Donato Montorfano

e, quando si è al centro, chiudere gli occhi, ruotare di 90 gradi, aprire gli occhi...

Ultima Cena -  Leonardo da Vinci -

... e lasciarsi ammaliare.

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